Vite sospese, Vite spezzate

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nei primi cinque mesi dell’anno sono state 219.262 (+ 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2020) 434 delle quali con esito mortale + 0,5%).

Questi numeri non comprendono, come sempre, tutta la fetta considerevole di sommersi e irregolari, che siano migranti senza permesso di soggiorno o italiani all’ultimo stadio dell’indigenza.

Siamo secondi in Europa!

Questa implacabile scia di sangue, questa carneficina è figlia del mito della produttività a prescindere da formazione adeguata, da protezioni, orari stabiliti e standard di sicurezza.

Le morti aumentano in particolare nell’industria pesante, nell’edilizia e nell’agricoltura; nell’edilizia e nell’agricoltura incide parecchio la precarizzazione tipica di questi due segmenti, con personale a giornata e piccole e piccolissime imprese frutto del decentramento produttivo, nonché ritmi di lavoro massacranti.

Ci sono lavoratori che stanno in cantiere anche 13 o 14 ore di seguito. E a quel punto cala il livello d’attenzione, la stanchezza è tale che lievitano gli incidenti e le morti…

Le morti, già le morti… le chiamano “morti bianche”: locuzione edulcorata. Non la sopporto, la combatto da sempre!

Faccio mie le parole di Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a Firenze: “Le chiamano morti bianche, come avvenissero senza sangue. Le chiamano morti bianche come fossero dovute alla casualità, alla fatalità, alla sfortuna. Le chiamano morti bianche per evitare che si parli di omicidi sul lavoro. Le chiamano morti bianche, ma quasi sempre dipendono dal fatto che in quell’azienda non si rispettavano neanche le minime norme per la sicurezza sul lavoro”.

Non si può, non si deve morire così!

Qualche anno fa, Enzo Avitabile ha composto (cantandola insieme a Francesco Guccini) “Gerardo nuvola e’ povere”. Una canzone bellissima, dedicata alla storia di un muratore del Sud andato a morire in un cantiere emiliano:

Ma senza alcuna protezione caduto sul lavoro
Era venuto pe’ fatica’ nun era venuto p’ muri’
Era venuto p’accumincia’, nun era venuto p’e’ ferni’
Morta Janca, prematura
Sott’ a na nuvola e’povere

Gerardo si era trasferito per lavorare, non per morire.
Per cominciare un nuovo percorso, non certo per finire violentemente i suoi giorni.
Morte Bianca, prematura
Sotto una nuvola di polvere.

(Massimo Cardillo Ciccione)

 Progetto INFANZIA NEGATA

10 Agosto 2021

Progetto INFANZIA NEGATA

 Progetto CHILOMETRO ZERO

26 Luglio 2021

Progetto CHILOMETRO ZERO

Elezioni Amministrative 2021

Il tuo voto conta. Usalo bene.

Progetto Democratico Formia è una associazione di persone libere che perseguono lo sviluppo della città di Formia, tenendo a cuore i servizi al cittadino e lo sviluppo economico e sociale inseriti in un comprensorio del sud-Pontino